Un destino comune avvicina il Pgs Saira Villafranca padrone del girone A all’Astra Volley ottavo in classifica: entrambe non perdono dal 3 novembre, ma se per i veronesi il ko di Padova significò un passo falso isolato, per i patavini quello di Belluno fu l’inizio di un altro campionato. Al “Carlo Anti” va in scena la sfida tra due delle formazioni più in forma del momento, e ad aggiudicarsela è la capolista, anche se, come dimostrano i parziali, i 14 punti di differenza in classifica non si sono fatti sentire per larghi tratti di una gara equilibrata fin dal primo set; si va punto a punto fino a metà periodo, quando gli scaligeri mettono in banca quei 2-3 punti di scarto che frutteranno l’attivo del 25-21 finale. L’Astra, però, è avversario tenace che non si arrende, e che anzi fa la voce grossa al rientro in campo, arrivando a toccare un massimo vantaggio di 5 punti che solo nel finale di frazione il Villafranca riuscirà a limare, lasciando però incompiuta la rimonta nel 23-25 sinonimo di 1-1. Nel terzo i padroni di casa beneficiano di qualche omaggio di troppo da parte degli avversari e si riportano avanti con un comunque tirato 25-22, ma è nel quarto che si consuma la componente thrilling del match: ospiti avanti 17-20 ma traditi dalla ricezione, che obbliga un gioco scontato, e muro Pgs invalicabile per gli avanti padovani; parziale di 6-0 e tre punti veronesi che maturano sul secondo 25-22 consecutivo.
Michele Marconi (allenatore Pgs Saira Villafranca): «Ogni gara fa storia a sè, e questa è stata sicuramente molto combattuta. Penso che in attacco possiamo essere anche superiori all’Astra, ma se non ricevi e non difendi ogni partita può essere giocata alla pari contro qualsiasi avversario; loro hanno dimostrato un’ottima organizzazione nel muro-difesa, facilitata anche da una buonissima battuta che ci ha costretti al di sotto dei nostri standard. Pur non essendo stati brillantissimi volevamo i tre punti e li abbiamo conquistati con caparbietà. Faccio un plauso a chi è entrato dalla panchina, che con la propria esperienza ha portato spirito, grinta e morale alla squadra. Non mi sono piaciute, invece, la nostra battuta e la difesa: la prima è stata facilmente anestetizzata dalla ricezione padovana, mentre abbiamo avuto delle occasioni per difendere che non abbiamo sfruttato. Ammetto di essere un allenatore esigente, ma possiamo migliorare ancora molto; anche in attacco, dove qualcuno deve ancora esprimere al massimo le proprie potenzialità. Ora prendiamo la pausa per preparare la sfida al Legnago, alla quale arriviamo da capolista, vero, ma considero il Legnago primo, perché ha una gara in meno. Loro hanno qualche punto debole in meno di noi: sono più completi in attacco, mentre noi dovremo farli soffrire in ricezione. Vogliamo continuare a portare avanti una stagione di vertice, e insieme far crescere i nostri giovani, come abbiamo fatto finora; poi, tra un paio di mesi, potremo capire davvero a quale posizione in classifica possiamo ambire».
Tiziano Martinello (allenatore Astra Volley): «Premetto che sono molto contento per aver visto i miei ragazzi giocarsela alla pari contro la prima della classe; e credo che non si sarebbe gridato alla scandalo se fossimo riusciti a portare la contesa al tie break. Purtroppo nel finale di quarto set la nostra ricezione è calata pesantemente e non siamo più riusciti ad effettuare la fase cambio palla. Mi è piaciuto l’atteggiamento agguerrito dei miei, specialmente a muro e in difesa; resta il fatto che pecchiamo ancora un po’ di inesperienza, cosa che ci penalizza, ad esempio, dal 20 in poi, quando il pallone inizia a scottare. Comunque il Villafranca se l’è vista brutta, perché non abbiamo mai mollato e, sinceramente, quel quarto set ero convinto di portarlo a casa. Peccato, perché ci siamo creati delle difficoltà con la ricezione. In ogni caso, abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con chiunque, nonostante la giovane età del gruppo; proprio in riferimento a questo, siamo soddisfatti perché riusciamo a giocare un buon volley pur perseguendo uno degli obiettivi stagionali, ovvero il far crescere i giovani del nostro vivaio: ad esempio, il secondo palleggiatore, sabato, era un ragazzo di 14 anni. Ora arriva la pausa: vero che rompe il ritmo, ma ci farà bene perché ho visto un po’ di affaticamento. Alla ripresa troveremo il Cornedo: ci conosciamo, sarà una gara tosta, perché sia noi che loro vogliamo riscattarci da una sconfitta».
da www.fipavveneto.net