Sul «buzzer beater» il fumettista Takehiko Inoue ci ha scritto un manga. Su Riccardo Faccioli, autore del tiro della vittoria sul filo di sirena, chiamato appunto «buzzer beater», il Psg Tosoni ci ha scritto la vittoria sulla capolista Tortona. Le due facce di Riccardo Faccioli, ala del team casastellano che, dopo aver perso lo scontro diretto con i vicentini ed esser sceso in penultima posizione, ha di fatto tolto dalla vetta gli alessandrini, risalendo nell´affollato 11esimo posto.
«Non è la prima volta che, entrati in crisi, tiriamo poi fuori il meglio di noi stessi», ricorda lo stesso Faccioli. «A Tortona siamo stati quasi perfetti, con Bassano non sono stato l´unico a sbagliare. Le due infrazioni per passi sono state eclatanti perchè commesse in un momento particolare, ma con tutti i palloni buttati via nei 40´ non credo che il risultato sia stato deciso dai miei errori». Invece ha deciso la vittoria a Tortona, con quel canestro da tre punti a fil di sirena che ha gelato i padroni di casa. «Non è stato un tiro fortuito. Me lo sentivo, è stato bravo Quartieri a pescarmi libero mentre tutti gli altri avversari erano incollati ai miei compagni».
Meglio lasciarlo libero lontano da canestro Faccioli, che concederle spazio sotto la retina. «In effetti è così. Però domenica mi sentivo davvero bene, il tiro da tre non è la mia specialità, ma se sono in giornata cerco di dare una mano ai compagni. Ha funzionato in particolare la difesa. Eravamo concentrati su Quaroni che in attacco ha dato il suo solito contributo, ha tenuto viva la squadra ma ha giocato da solo; noi siamo stati più gruppo, mostrato più carattere. A livello di numeri la nostra panchina resta corta, chi scende in campo dà sempre il massimo, non sempre vuol dire vittoria. Avevamo pianificato la partita nei minimi particolari».
Segnando a tempo scaduto. «È stata una bella soddisfazione, non lo nego, perchè ho tirato per segnare, non per disperazione». Adesso il derby con Marostica. «È una partita molto sentita, più che contro Bassano. Sarà perchè nella panchina siede un villafranchese doc come Simone Guadagnini. E´ soprattutto una sfida che in caso di vittoria potrebbe darci maggior respiro e consentirci di giocare il resto del torneo a mente più serena. Sperando di riavere fra di noi Damiano Dalfini».
da L’Arena di venerdì 08 marzo 2013 SPORT, pagina 46