Nicola Bastone è sinonimo di sorpresa. Per coloro che non lo conoscevano e che si sono trovati ad applaudirlo costantemente anche quando il suo Psg Tosoni va male. Sia come sia il risultato, Bastone esce dal campo sempre con un bell´8. Combattività, abnegazione, insieme a punti e rimbalzi, fanno di lui una certezza per Tommaso Bindi e il Tosoni. Quello che si suol dire, un bell´acquisto. Spezzino, ala classe ´92, è il quarto miglior realizzatore di squadra con 182 punti, 9.6 a gara, 57% da 2, 75% ai liberi, quasi 5 rimbalzi; nella valutazione è subito dietro all´esperto Dalfini con 10,7. Dati che sarebbero più importanti, non fossero svalutati da un inizio di torneo partito un po´ in sordina. «In effetti nella prima parte di stagione ho avuto le mie difficoltà e non ho dato quello che ci si aspettava da me». Niente a che vedere con la nostalgia di casa: «È da quando ho 14 anni che giro l´Italia, allenandomi nelle società che hanno creduto in me». Livorno, Fortitudo Bologna, poi Virtus quindi Napoli in DnA con 2.6 punti e 1.2 rimbalzi in 8´ di gara.
«Se davvero questa seconda parte di stagione ho sorpreso positivamente, sono felice, io cerco sempre di migliorarmi, però l´obiettivo è avere maggiori continuità di risultati con la squadra». In effetti il Psg ha cambiato un po´ pelle. Da trionfatore in esterno, il team di Bindi i risultati ora se li prende sul proprio terreno, bilanciando un trend divenuto negativo in esterno. Come la trasferta scorsa a Lecco. «Non voglio puntare il dito sugli arbitri: la sconfitta è solo nostra. Però diventa difficile quando si tirano solo 3 liberi contro i 32 dei padroni di casa. Adesso che mancano 9 partite, riuscissimo pure ad avere buoni risultati in casa e conquistarci qualche punto fuori, potremo chiudere bene la stagione». In effetti, la classifica può cambiare anche per solo un risultato. Il Tosoni è terzultimo insieme ad altre quattro formazioni, fra queste Lecco e Bassano, prossimo avversario.
«Con i lombardi almeno abbiamo salvato la differenza canestri nel doppio confronto. La sfida con Bassano è un derby. I vicentini sono una squadra molto fisica, e questo potrebbe rappresentare la vera difficoltà del match, ma sul nostro terreno non possiamo fallire». L´essere pronto al momento giusto, come lo è stato Bastone, quando Bindi ha dovuto rinunciare per un lungo pezzo a Dalfini, infortunato. «Ho sempre avuto grandi ambizioni, quando sono stato chiamato a concretizzare le aspettative, ci ho creduto. Mi sono sempre allenato per crescere, non per passare qualche ora in palestra. A Villafranca sto bene, passo il tempo libero con i miei compagni Alessandro Panni e Daniele Quartieri, con cui condivido l´appartamento, non mi manca nulla, se non qualche vittoria in più, di squadra logicamente».
da L’Arena di giovedì 21 febbraio 2013 SPORT, pagina 46